La stessa
simbologi si trova presso i popoli nordici con il nome di Jörmungandr, uno dei
tre figli del dio Loki, il "Serpente di Midgard" ossia il gigantesco
serpente che avvolge tutta la terra arrivando a mordendosi appunto la coda.
Con
lo stesso significato è presente presso gli Indu', sottoforma di drago che
avvolge i quattro elefanti che a loro volta sorreggono il mondo. Con la stessa
figura di drago è presente anche in Giappone, e in Sud Amerca presso gli
Atzechi con il nome di Quetzacoatl, ossia "Serpente Piumato". Gli
stessi Atzechi avevano ereditato questa raffigurazione dal pantheon della più
antica civiltà tolteca.
In tempi più recenti è stato adottato anche da sette
cristiane come Gnostici e Ofiti.
Nei tratti comuni a tutte le culture è rappresentato come un
serpente che forma un cerchio e divora la sua coda. La testa è in alto e
rivolta verso destra, in modo da dare l'impressione di un moto in senso orario,
e il corpo è scuro sul dorso e chiaro sul ventre. A volte riporta anche la
scritta greca En to Pan, ovvero "nell'Uno, il
Tutto".
La simbologia associata a questa figura è lampante, e questo
è il motivo per il quale è cosi usato e potente. Il serpente in tutte le
culture antiche rappresenta la saggezza e la protezione, il cerchio rappresenta
l'universo, l'Uno e il Tutto, e l'atto di divorare se stessi rappresenta la
morte e la rinascita, il ciclo perpetuo dell'universo, il tempo, il macrocosmo
nel microcosmo. Il corpo mezzo chiaro e mezzo scuro infine rappresenta la
dualità, la doppia natura di gni cosa, le due parti opposte, ma non in
conflitto, che formano il Tutto.
In alchimia l'Ouroboros simboleggia la purificazione e
l'immortalità, e rappresenta la materia che trasformandosi si rigenera. Lo
stesso Carl Jung ha parlato dell'Ouroboros come del Mandala dell'Alchimia, il
suo principio fondamentale.
Filosoficamente parlando, infine, l'ouroboros rappresenta
una tautologia, ossia un sistema le cui conclusioni sono già implicite nelle premesse.
Sono esempi di tautologie i dogmi delle religioni, che non si possono
confutare, ma anche la domanda "Chi sono io?", in quanto il soggetto
dell'indagine ed il suo oggetto sono la stessa entità.
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Piccola curiosità: l'Ouroboros esiste anche nel mondo
naturale: è un geco che per proteggersi si appallottola mordendosi la cosa e
facendo spuntare gli aculei delle scaglie.
Ouroboros Cordylus Cataphractus foto tratta da www.lilela.net